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Orhan Veli Kanik, poeta fondatore nel 1941 del movimento “Garip”,  letteralmente “strano” o “particolare”, ha scritto una poesia che sembra fatta apposta per il nostro Viaggio Sensoriale.

La foto che accompagna la pagina ritrae un amico non vedente, Anthony Andaloro, e me che tocchiamo un modello in scala della Fontana di Ahmed III, l’originale si trovava tra Santa Sofia e il portale di ingresso al cortile principale del palazzo Topkapı.

Ascolto Istanbul ad occhi chiusi

Ascolto Istanbul ad occhi chiusi
Spira una leggera brezza dapprima
Lentamente oscillano
Le foglie sugli alberi
Da lontano, molto lontano
I perenni trilli degli acquaioli
Ascolto Istanbul ad occhi chiusi.

Ascolto Istanbul ad occhi chiusi
E mentre passano gli uccelli
A stormi e stridii dall’alto
Le reti si ritirano dalle chiuse
I piedi di una donna sfiorano l’acqua
Ascolto Istanbul ad occhi chiusi.

Ascolto Istanbul ad occhi chiusi
Sono freschi i bazar
Allegro Mahmut pascià
Pieni di colombi i cortili
Pervengono battiti di martello dai bacini
Dalla dolce brezza primaverile odori di sudore
Ascolto Istanbul ad occhi chiusi.

Ascolto Istanbul ad occhi chiusi
Ebbra di passati favori
Una villa dalle darsena buie
Fra il mugghio dell’acquietato scirocco
Ascolto Istanbul ad occhi chiusi.

Ascolto Istanbul ad occhi chiusi
Passa una fraschetta sul marciapiede
Imprecazioni, motivetti, canzoni, frizzi
Dalla sua mano cade qualcosa sul selciato
Dev’essere una rosa
Ascolto Istanbul ad occhi chiusi.

Ascolto Istanbul ad occhi chiusi
Ai suoi piedi si dibatte un uccello
Non so se la tua fronte scotti o no
Non so se le tue labbra siano umide o no
Dietro i pistacchi nasce una luna candida
Lo percepisco dai battiti del tuo cuore
Ascolto Istanbul.

Orhan Veli Kanik

Ecco il testo in originale

İstanbul’u dinliyorum, gözlerim kapalı
Önce hafiften bir rüzgar esiyor;
Yavaş yavaş sallanıyor
Yapraklar ağaçlarda;
Uzaklarda, çok uzaklarda,
Sucuların hiç durmayan çıngırakları
İstanbul’u dinliyorum, gözlerim kapalı.

İstanbul’u dinliyorum, gözlerim kapalı;
Kuşlar geçiyor, derken;
Yükseklerden, sürü sürü, çığlık çığlık.
Ağlar çekiliyor dalyanlarda;
Bir kadının suya değiyor ayakları;
İstanbul’u dinliyorum, gözlerim kapalı.

İstanbul’u dinliyorum, gözlerim kapalı;
Serin serin Kapalıçarşı
Cıvıl cıvıl Mahmutpaşa
Güvercin dolu avlular
Çekiç sesleri geliyor doklardan
Güzelim bahar rüzgarında ter kokuları;
İstanbul’u dinliyorum, gözlerim kapalı.

İstanbul’u dinliyorum, gözlerim kapalı;
Başımda eski alemlerin sarhoşluğu
Loş kayıkhaneleriyle bir yalı;
Dinmiş lodosların uğultusu içinde
İstanbul’u dinliyorum, gözlerim kapalı.

İstanbul’u dinliyorum, gözlerim kapalı;
Bir yosma geçiyor kaldırımdan;
Küfürler, şarkılar, türküler, laf atmalar.
Bir şey düşüyor elinden yere;
Bir gül olmalı;
İstanbul’u dinliyorum, gözlerim kapalı.

İstanbul’u dinliyorum, gözlerim kapalı;
Bir kuş çırpınıyor eteklerinde;
Alnın sıcak mı, değil mi, bilmiyorum;
Dudakların ıslak mı, değil mi, bilmiyorum;
Beyaz bir ay doğuyor fıstıkların arkasından
Kalbinin vuruşundan anlıyorum;
İstanbul’u dinliyorum.

E clickando qui potete ascoltarlo.

 

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