Mtskheta
Cuore spirituale e storico della Georgia
Ci troviamo nel cuore della Georgia orientale, nella pittoresca città di Mtskheta, a circa 20 km da Tbilisi.
Questo luogo, strategicamente situato alla confluenza dei fiumi Aragvi e Mtkvari, ospita tre monumenti di straordinaria importanza storica e religiosa: il Monastero di Jvari, la Cattedrale di Svetitskhoveli e il Monastero di Samtavro, insieme, rappresentano il nucleo della Georgia cristiana.
La culla del cristianesimo georgiano
Durante la nostra visita ripercorriamo le radici del Regno di Kartli, antica capitale della Georgia orientale,
che dal III secolo a.C. al V secolo d.C. ha svolto un ruolo centrale nella storia regionale.
È proprio qui, a Mtskheta, che nel 337 d.C. il cristianesimo venne proclamato religione ufficiale del regno.
Questo evento segnò per sempre l’identità culturale e spirituale del Paese, e ancora oggi Mtskheta è la sede del patriarcato della Chiesa Ortodossa e Apostolica Georgiana.
Crocevia di civiltà e fusione di culture
Passeggiando tra questi monumenti millenari, possiamo immaginare il fermento culturale che un tempo animava la città. Grazie alla sua posizione strategica lungo le rotte commerciali, intratteneva rapporti con grandi imperi come quello romano, persiano, bizantino, ma anche con Siria e Palestina. Questo ha favorito la fusione tra influenze culturali esterne e tradizioni locali, contribuendo allo sviluppo di una civiltà raffinata.
I tre capolavori della fede medievale
Cominciamo dal Monastero di Jvari, costruito nel VI secolo in cima a una collina panoramica.
Qui sorgeva già una piccola chiesa del IV secolo, eretta in memoria della conversione del re Mirian III da parte di Santa Nino. L’edificio, a pianta cruciforme e cupola centrale, è un esempio emblematico dell’architettura cristiana georgiana primitiva.
Procedendo verso il centro della città, ci accoglie la maestosa Cattedrale di Svetitskhoveli, edificata nell’XI secolo sul sito di una chiesa del V secolo. Al suo interno ammiriamo affreschi medievali, mentre all’esterno ci colpisce la decorazione scolpita delle facciate. Il complesso include anche il palazzo e il portale del Katolikos Melchisedek.
Infine, visitiamo il Monastero di Samtavro, il cui nucleo originario risale al IV secolo. Qui riposano le spoglie del re Mirian III e della regina Nana, promotori della cristianizzazione della Georgia. La chiesa principale, risalente all’XI secolo, è stata oggetto di diversi restauri che ne hanno conservato la struttura e il valore simbolico.
Una testimonianza viva di quattro millenni di civiltà
Non ci troviamo davanti solo a chiese: questi siti custodiscono preziosi resti archeologici che ci parlano di un’antica maestria nell’arte della costruzione, nella lavorazione dei metalli e della ceramica, e di una società che ha saputo evolversi nel tempo. Mtskheta è anche associata a figure religiose chiave come Santa Nino, venerata per aver portato la fede cristiana in Georgia.
Un’eredità universale tra arte, fede e architettura
Il valore di Mtskheta è riconosciuto a livello mondiale. Secondo i criteri dell’UNESCO, questi monumenti illustrano non solo l’introduzione del cristianesimo nel Caucaso, ma anche lo sviluppo dell’architettura religiosa georgiana dal IV al XVIII secolo. Ogni edificio rappresenta una tappa nella trasformazione di questo linguaggio architettonico, mantenendo una forte coerenza stilistica.
Un impegno continuo
Durante la nostra visita, notiamo come il sito abbia conservato la sua integrità materiale.
Le strutture, pur restaurate in epoche diverse, mantengono un alto grado di autenticità, soprattutto per quanto riguarda i materiali e le tecniche costruttive. La città ha conservato il suo ruolo spirituale e culturale, e sono in atto programmi di conservazione per proteggere i monumenti e il paesaggio circostante.
Protezione del sito e sfide per il futuro
Mtskheta è tutelata dalla legislazione georgiana sin dal 1940, e dal 1977 è riconosciuta come Riserva Archeologico-Architettonica. Tuttavia, la gestione del sito richiede una coordinazione più efficace tra gli enti coinvolti, soprattutto per quanto riguarda il controllo delle nuove costruzioni nelle zone di rispetto. L’adozione di piani urbanistici mirati sarà essenziale per garantire una tutela duratura del patrimonio e del suo contesto visivo.