Parco nazionale di Þingvellir
Là dove nacque la democrazia islandese
Ci troviamo in un luogo che ha plasmato l’identità politica e culturale dell’Islanda: il Parco Nazionale di Þingvellir.
Qui, a partire dal 930 d.C., si riuniva ogni anno l’assemblea del Parlamento islandese, l’Alþing, che per due settimane fissava le leggi e risolveva le controversie del Paese. Questo incontro era molto più di un evento politico: rappresentava un patto tra uomini liberi e un momento di coesione per la società vichinga.
I resti dell’assemblea sono ancora visibili: circa cinquanta rudimentali costruzioni in torba e pietra, con altri reperti più antichi ancora sepolti. Visitiamo anche la chiesa di Þingvellir e l’antica fattoria adiacente, testimoni di un paesaggio che racconta secoli di insediamenti e di utilizzo agricolo.
Una valle che racconta la geologia del mondo
Ci spostiamo all’interno di un’area geologica unica, a soli 49 chilometri da Reykjavík.
Þingvellir sorge in una zona vulcanica attiva e ci mostra con grande chiarezza lo spostamento delle placche tettoniche. La valle si apre sotto i nostri occhi con spaccature, pareti rocciose e distese di lava ricoperte d’erba, mentre il lago Þingvallavatn, tra i più grandi d’Islanda, ci accompagna nel paesaggio a sud.
Questo scenario naturale, racchiuso da montagne su tre lati, ci aiuta a comprendere fenomeni geologici complessi in modo diretto e intuitivo.
Una memoria scritta nella terra e nei nomi
Camminando lungo i sentieri storici del parco, entriamo in contatto con un paesaggio culturale che conserva le tracce dell’Alþing e del suo significato per il popolo islandese. Le saghe medievali e le antiche leggi note come Grágás ci parlano di una tradizione giuridica germanico-norrena che qui ha trovato espressione per secoli.
Il legame tra il sito e il movimento per l’indipendenza del XIX secolo ha rafforzato la sua importanza simbolica.
I nomi dei luoghi, le rovine di fattorie, i sentieri e le aree di pascolo ci raccontano una storia millenaria di insediamenti e attività umane, rendendo questo paesaggio un vero e proprio archivio a cielo aperto.
Il cuore simbolico di una nazione
Þingvellir non è solo il luogo dove è nato il Parlamento islandese, ma anche un santuario della memoria collettiva. L’unicità di questo sito si riflette in due criteri riconosciuti dall’UNESCO: da un lato la sua capacità di rappresentare in modo eccezionale la cultura medievale norrena; dall’altro, la sua forza simbolica come centro spirituale e identitario per l’Islanda moderna. La bellezza severa del paesaggio si intreccia con il senso di appartenenza a una lunga storia di autogoverno, resistenza e orgoglio culturale.
Un sito fragile, ma integro
Nonostante si trovi in una zona soggetta a movimenti sismici, il sito conserva in modo autentico i suoi elementi più significativi. Il terreno della valle si è abbassato di diversi metri dall’epoca della fondazione dell’Alþing, ma l’integrità del paesaggio culturale è stata mantenuta. Dal 2004, l’area protetta è stata ampliata, offrendo una cornice di tutela che funge da zona cuscinetto per preservarne i valori universali.
Fedeltà alla storia e sfide contemporanee
Passeggiando tra i resti storici, notiamo come il paesaggio sia rimasto in gran parte fedele alla sua configurazione originaria. La chiesa e la fattoria rispettano ancora gli stili architettonici tradizionali.
Tuttavia, alcune presenze moderne, come le case estive lungo le sponde occidentali del lago, rischiano di intaccare la percezione storica del luogo. In passato, anche la presenza di alberi non autoctoni e del vecchio hotel Valhöll
(andato distrutto nel 2009) aveva suscitato preoccupazioni, oggi in parte risolte.
Una gestione lungimirante
Il Parco Nazionale di Þingvellir è amministrato fin dal 1930 dalla Commissione omonima, che continua a garantire la conservazione del sito e il suo sviluppo sostenibile. Un piccolo team lavora stabilmente tutto l’anno, affiancato da ranger stagionali nei mesi più frequentati.
Gli interventi di tutela coinvolgono anche archeologi ed esperti, in collaborazione con l’Agenzia islandese per il patrimonio. La Commissione aggiorna regolarmente il piano di gestione del parco, tenendo conto anche delle raccomandazioni internazionali, per affrontare temi quali l’afflusso turistico, le infrastrutture e la protezione del paesaggio.