Medina di Essaouira (Mogador)
Un incontro tra culture sulle sponde dell’Atlantico
Mentre ci addentriamo nella Medina di Essaouira, è come varcare una soglia sospesa nel tempo.
Un tempo conosciuta come Mogador, dal termine fenicio Migdol, che significa “piccola fortezza”, questa città fortificata risale al XVIII secolo ed è un esempio emblematico di urbanistica militare europea adattata al contesto nordafricano. Qui, le influenze architettoniche europee si fondono con l’estetica arabo-musulmana in una sintesi armoniosa. Essaouira non è solo una città, ma un crocevia di popoli e religioni: Amazigh, Arabi, Africani, Europei, musulmani, cristiani ed ebrei hanno convissuto fin dalle origini, dando vita a un mosaico umano unico nel suo genere.
Dalla visione di un sultano alla porta del commercio globale
Proseguiamo il nostro cammino e scopriamo che la fondazione della città, più recente rispetto ad altre medine nordafricane, è frutto della volontà del sultano alaouita Sidi Mohamed Ben Abdallah.
Voleva fare di Essaouira un porto reale e un centro commerciale aperto al mondo. Ed è proprio ciò che accadde: soprannominata il “Porto di Timbuktu”, Essaouira divenne nel XVIII e XIX secolo uno snodo fondamentale per i traffici tra l’Africa subsahariana, il Marocco, l’Europa e oltre.
Una città europea nel cuore del Maghreb
Osservando la pianta della medina, ci accorgiamo di quanto essa rispecchi i criteri dell’ingegneria militare francese del tempo. Fu infatti progettata da un architetto francese influenzato dai modelli del celebre ingegnere Vauban,
in particolare quelli della città di Saint-Malo. Il risultato è una città nordafricana con un impianto urbanistico che ricorda un borgo europeo del Settecento: bastioni ben definiti, strade ordinate e una struttura coerente che ancora oggi conserva la sua fisionomia originale.
Un patrimonio intatto, nonostante il tempo
Camminando lungo le sue mura e per le vie del centro, possiamo apprezzare come Essaouira abbia conservato quasi intatti tutti gli elementi che ne garantiscono l’integrità. Anche se alcune zone, come il quartiere ebraico del Mellah, hanno subito un certo degrado, la struttura urbana e il legame con l’arcipelago di Mogador confermano il valore culturale e naturale del sito. I continui interventi delle autorità locali stanno contribuendo a migliorarne lo stato di conservazione e a preservare l’identità autentica della città.
Autenticità nelle pietre e nell’anima
Tocchiamo con mano le mura costruite con la pietra locale, chiamata manjour, e notiamo come le tecniche edilizie tradizionali siano state in gran parte rispettate. Nonostante l’uso sporadico di materiali moderni, il tessuto urbano e le fortificazioni riflettono ancora la visione originaria del XVIII secolo.
La presenza costante del mare e l’umidità non hanno intaccato in modo significativo l’aspetto generale della medina, che resta un raro esempio di autenticità architettonica.
Tutela condivisa e futuro sostenibile
La proprietà della medina è distribuita tra Stato, municipalità, comunità religiose e privati.
L’adozione di piani urbanistici e i programmi di salvaguardia sono strumenti fondamentali per preservare l’identità della città. Grazie al coinvolgimento crescente della popolazione locale e delle istituzioni, oggi Essaouira guarda al futuro cercando un equilibrio tra tutela del patrimonio e qualità della vita dei suoi abitanti. L’Agenzia Urbana coordina le attività, promuove interventi mirati e garantisce che ogni progetto rispetti l’anima storica della medina.