Sito archeologico di Volubilis
Alle radici di volubilis
Ci troviamo ai piedi del Jebel Zerhoun, in una posizione dominante scelta dai Romani per fondare un municipium fortificato. Il sito, esteso su 42 ettari, ci mostra chiaramente come l’urbanizzazione romana si sia sviluppata ai confini dell’impero. Camminando fra le sue rovine, percepiamo l’incontro vivo fra la cultura romana e quella locale. L’isolamento di Volubilis per quasi un millennio ha protetto gran parte della struttura originale, rendendoci testimoni diretti della sua lunga storia.
Dieci secoli di civiltà
Durante la nostra visita, tocchiamo con mano le tracce lasciate da epoche diverse: dalla preistoria fino all’età islamica. Ammiriamo mosaici finemente conservati, statue in marmo e bronzo e centinaia di iscrizioni che ci raccontano le credenze, l’arte e il quotidiano degli abitanti. La città mostra due diverse morfologie: un’area nord-orientale pianeggiante e regolare, pensata secondo lo schema ortogonale romano, e una parte meridionale collinare, costruita con terrazze che si adattano al terreno. Ogni angolo evoca un’epoca diversa, dai regni mauritani all’epoca cristiana fino all’insediamento degli Idrissidi.
Un crocevia di culture
Volubilis non è solo un insediamento romano: è il risultato visibile di scambi fra le civiltà del Mediterraneo, dell’Africa e del mondo arabo-islamico. Passeggiando tra le strade e i resti degli edifici, comprendiamo come si siano fusi stili architettonici e tecniche diverse. Le testimonianze materiali ci parlano dei Punici, dei Mori, dei Romani e delle prime comunità cristiane e musulmane. Tutto questo avveniva sia nella città che nel territorio rurale circostante, compreso fra i rilievi prerifiani e la pianura del Gharb.
Un centro spirituale e politico
Durante un breve periodo storico, Volubilis fu anche capitale della dinastia islamica degli Idrissidi.
La città adiacente di Moulay Idriss Zerhoun conserva la tomba del fondatore Idriss I ed è tuttora meta di pellegrinaggi annuali. Questo ci fa comprendere l’importanza simbolica che il sito ha avuto, non solo come centro urbano ma anche come luogo carico di significato religioso e politico.
Conservazione e continuità
Dal 2008, i confini del sito e la sua zona cuscinetto sono stati definiti ufficialmente dal Comitato del Patrimonio Mondiale. Il lungo abbandono della città ha giocato un ruolo fondamentale nella buona conservazione delle sue strutture. Oggi visitiamo un luogo che ha bisogno di interventi mirati per mantenere intatte le sue caratteristiche originarie.
Un paesaggio intatto e significativo
Camminando tra i resti di templi, case e strade, notiamo come l’insediamento si armonizzi perfettamente con il paesaggio circostante. Le tecniche costruttive, i materiali scelti e l’organizzazione dello spazio urbano rivelano una sapiente progettazione e un uso intelligente delle risorse locali.
Tutela e prospettive future
La protezione di Volubilis è garantita da leggi specifiche, in particolare la legge marocchina 22-80 per la salvaguardia del patrimonio storico. Il sito è gestito secondo un piano d’azione che comprende la conservazione, la sicurezza, gli scavi, la manutenzione e la valorizzazione. Attualmente è in corso la preparazione di un piano di gestione che includerà anche l’acquisizione dei terreni, la redazione di una mappa catastale e un progetto di sviluppo volto a regolare ogni futura attività all’interno dell’area archeologica.