Santuario del Bom Jesus do Monte
Una città romana tra le colline
Ci troviamo a Braga, nel nord del Portogallo, dove la storia e il paesaggio si intrecciano senza soluzione di continuità. Dal Santuario di Bom Jesus do Monte, eretto sul versante occidentale di una collina, il nostro sguardo abbraccia la città intera, l’antica Bracara Augusta, fondata in epoca romana e capitale ecclesiastica della regione.
Non è raro, nei giorni più limpidi, intravedere in lontananza persino il profilo dell’oceano Atlantico.
È qui che si sviluppa un complesso monumentale che racconta oltre sei secoli di storia e devozione, una vera e propria scenografia sacra modellata nel paesaggio.
Una salita spirituale
Salendo lungo il pendio, ci lasciamo guidare da una delle Vie Crucis più elaborate d’Europa, dove ogni tappa è segnata da cappelle che custodiscono gruppi scultorei in terracotta a grandezza naturale, raffiguranti gli episodi della Passione di Cristo. L’intero percorso è animato da fontane simboliche, statue allegoriche e giardini geometrici, in un equilibrio tra spiritualità, architettura barocca e natura. Questo cammino devozionale culmina nella chiesa, completata nel XIX secolo su progetto dell’architetto Carlos Amarante, e prosegue idealmente fino al cosiddetto Cortile degli Evangelisti, dove si celebra la Resurrezione.
Il Sacro Monte d’Europa
Bom Jesus do Monte si inserisce nel contesto dei Sacri Monti europei, promossi dopo il Concilio di Trento come strumenti di catechesi visiva. In questa versione portoghese, la narrazione è particolarmente monumentale: la scenografia barocca non solo ci commuove per la sua teatralità, ma ci immerge in un’esperienza di fede collettiva, dove ogni elemento è pensato per educare e ispirare. Lo scalone monumentale, con le sue rampe spezzate da pianerottoli ornati di fontane, raffigura le virtù e le sofferenze di Cristo in una coreografia ascensionale che unisce religione e bellezza formale.
La materia del sacro
La pietra domina la scena. Ogni scala, fontana, balaustra e statua è scolpita nel granito, materiale locale che resiste al tempo e si integra con la vegetazione lussureggiante del parco. Questo dialogo tra l’austerità della pietra grigia e il verde circostante dà al complesso un’identità visiva unica. L’acqua, protagonista discreta ma continua, accompagna il nostro cammino con il suo suono, scorrendo tra fontane simboliche e canali nascosti, segno di una sapienza idraulica che riflette la cura tecnica e spirituale posta in quest’opera.
Un’eredità di generazioni
Dal XIV secolo in poi, il santuario è cresciuto grazie alla generosità di fedeli e al lavoro instancabile della Confraternita del Bom Jesus, che lo gestisce ininterrottamente dal 1629. I secoli hanno stratificato gusti e stili, ma ogni nuovo intervento ha saputo integrarsi armoniosamente nel disegno originario. La testimonianza materiale di questa evoluzione è conservata non solo nelle pietre, ma anche nei documenti, nei disegni, nelle cronache di viaggiatori e nelle immagini tramandate, che ci aiutano a comprendere le fasi costruttive e il pensiero spirituale dietro ogni scelta estetica.
Un paesaggio culturale vivo
Il santuario non è mai stato solo luogo di culto. Fin dall’Ottocento è anche una meta di villeggiatura:
il parco, la funicolare storica (la più antica al mondo a funzionamento idraulico, inaugurata nel 1882), le strutture ricettive e gli spazi per eventi testimoniano la capacità del sito di accogliere esperienze diverse senza perdere la propria identità spirituale. La fusione tra sacro e profano avviene con naturalezza, in un paesaggio culturale dove architettura, fede e svago si compenetrano.
Un patrimonio integro
La buona conservazione del santuario è il frutto di un’attenzione costante. Recenti interventi di restauro hanno riguardato le facciate della chiesa, dieci cappelle della Via Crucis e tratti delle scalinate, mentre nuove opere sono già pianificate. Anche gli edifici di supporto e il parco sono curati, pur con alcune criticità nelle zone più ripide e boscose. La gestione resta oggi nelle mani della Confraternita, che opera con uno spirito ecumenico, promuovendo il dialogo tra religione, cultura e turismo in modo sostenibile.
Norme e tutela
La protezione del santuario è garantita da leggi nazionali e locali. Dal 2017, tutto il complesso è classificato come monumento nazionale e tutelato dalla Direzione Generale del Patrimonio Culturale, in collaborazione con il Comune di Braga. Il Piano Regolatore comunale assicura regole chiare per la conservazione sia del santuario che della zona di rispetto, mentre la Confraternita mantiene il ruolo di custode, unendo funzione religiosa e promozione culturale. Tra le sfide attuali: la gestione dei flussi turistici, la prevenzione degli incendi, la rimozione di strutture incongrue e il completamento dell’inventario patrimoniale.