Tra riti ancestrali, fotografia e silenzio interiore

Esistono luoghi in cui il tempo sembra rallentare, in cui il suono dei passi riecheggia tra le vie di pietra e ogni gesto custodisce una memoria collettiva. La Sardegna, durante la Settimana Santa, diventa uno di questi luoghi. Qui, la spiritualità non è soltanto una pratica religiosa, ma un intreccio di canti arcaici, processioni lente, sguardi intensi e atmosfere rarefatte che raccontano l’anima profonda dell’isola. Ogni giorno sarà scandito da incontri autentici, momenti di raccoglimento e occasioni per affinare lo sguardo attraverso la lente della macchina fotografica. Un’immersione nel cuore della Pasqua sarda, tra cultura popolare e paesaggi silenziosi, alla ricerca non solo di immagini, ma di senso. Un’esperienza pensata per chi viaggia con lentezza, ascolta con attenzione e desidera tornare con qualcosa in più nel cuore e nello sguardo.

Livello: aperto a tutti, non è richiesta esperienza pregressa.


Giorno 1

Cuglieri – laboratorio di fotografia
Appena arriviamo a Cuglieri, piccolo borgo abbarbicato sulle pendici del Montiferru e affacciato sull’azzurro del Mediterraneo, respiriamo subito un’atmosfera sospesa tra il sacro e l’antico.
Ci sistemiamo in una strutture ricettiva locale, avvolti dalla quiete delle colline e dal profumo della macchia mediterranea. Iniziamo il nostro percorso con una presentazione sulla Settimana Santa in Sardegna, occasione per entrare in sintonia con le tradizioni che da secoli animano i riti pasquali dell’isola. A seguire, un laboratorio di fotografia a cura di Massimiliano, fotografo di lunga esperienza:  esploriamo la storia della fotografia, gli strumenti per raccontare il viaggio e le emozioni che viviamo, in equilibrio tra sguardo documentaristico e sensibilità artistica.
Nel tardo pomeriggio partecipiamo alla Messa in Coena Domini, celebrata con il rito del lavaggio dei piedi, la benedizione e l’offerta dei pani e dei pesci, simboli di comunità e condivisione. La sera, Cuglieri si trasforma in un teatro silenzioso: ha inizio la processione de sas chilcas, una ricerca simbolica e toccante del Cristo morto da parte delle “Marie”, le donne vestite di nero che accompagnano la statua della Madonna Addolorata. La cena è libera.

Giorno 2
Il Venerdì Santo è il cuore pulsante della Settimana Santa. La mattina, nella chiesa del Convento assistiamo alla recita del Miserere intonata dai cori a concordu, testimonianza vivente del canto liturgico sardo. Subito dopo, viviamo la drammatizzazione della crocifissione, nota come Su Ingravamentu, durante la quale i confratelli inchiodano alla croce il simulacro del Cristo, in un’atmosfera austera e commovente. Seguiamo poi il penitente che porta sulle spalle una pesante croce di legno fino alla Basilica di Santa Maria della Neve, uno dei luoghi di culto più importanti del Montiferru, dove la croce viene eretta al centro del transetto. Poco dopo, la processione con il Crocifisso fa ritorno al Convento. Dopo un pranzo tradizionale condiviso, ci riuniamo per un momento di riflessione fotografica: condividiamo gli scatti realizzati, scegliamo le immagini più rappresentative e le commentiamo insieme, alla luce delle emozioni vissute. Nel tardo pomeriggio, partecipiamo a una nuova processione verso la Basilica. Qui assistiamo alla paraliturgia della deposizione, rito fortemente teatrale e spirituale che ripropone l’atto della deposizione del Cristo. La cena è libera.

Giorno 3
La mattina ci dedichiamo alla visita dei Sepolcri allestiti nelle diverse chiese di Cuglieri, seguendo la Via Crucis delle confraternite – un percorso silenzioso e suggestivo tra sacro e identità popolare, che racconta la spiritualità isolana nella sua forma più autentica. In tarda mattinata ci ritroviamo presso l’atelier Ora Blu Lab, dove analizziamo i nostri scatti, guidati da una lettura critica e condivisa delle immagini. Il pranzo ci riunisce nuovamente attorno alla tavola, con un pasto tipico e conviviale preparato con i sapori locali. Il pomeriggio è libero, pensato per chi desidera prendersi del tempo per sé, tra relax, passeggiate o ulteriori esplorazioni personali. La cena è libera.

Giorno 4
Bosa – laboratorio di fotografia
Partiamo alla volta di Bosa, uno dei borghi più suggestivi della Sardegna, adagiato sulle rive del fiume Temo e caratterizzato da case variopinte che si arrampicano fino al Castello di Serravalle. Ci concediamo una passeggiata tra le sue vie lastricate e affacciate sul mare, cercando angoli da immortalare e dettagli da raccontare con la macchina fotografica. Al centro della nostra visita c’è S’Incontru, l’incontro tra il Cristo Risorto e la Madonna, rito culminante della Pasqua bosana. Le confraternite partono dalla Cattedrale dell’Immacolata e si dividono in due cortei: uno si dirige verso la chiesa del Carmelo, l’altro verso la chiesa di Santa Croce. Quando i due gruppi si incontrano in Piazza Fontana, tra canti tradizionali e commozione collettiva, la comunità celebra simbolicamente la salvezza e la rinascita. Dopo la celebrazione, abbiamo l’occasione di incontrare i cantori locali, accompagnati da Beatrice Monticelli, studiosa e interprete dei canti tradizionali di Bosa, che ci introduce ai significati profondi delle musiche sacre e popolari. Seguiamo con un pranzo tipico in uno dei ristoranti del borgo. Nel pomeriggio, ci spostiamo lungo la costa per una passeggiata alle piscine naturali di Cane Malu, formazione rocciosa modellata dal mare, luogo perfetto per qualche ultimo scatto immersi nella natura. Concludiamo il viaggio con un laboratorio di selezione e analisi fotografica, restituendo uno sguardo personale e collettivo sull’esperienza vissuta. Salutiamo con il cuore pieno di immagini, suoni e rituali, pronti a riportare con noi il senso più profondo di questa Pasqua sarda.


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