Giordania, Wadi Rum: nel cuore del deserto giordano
Ci troviamo nella parte meridionale della Giordania, all’interno della Wadi Rum Protected Area (WRPA), una riserva naturale che si estende per oltre 74.000 ettari. Mentre attraversiamo questo paesaggio scolpito dal tempo, ci rendiamo conto di essere circondati da forme rocciose nate da milioni di anni di evoluzione geologica.
Le pareti di arenaria, i canyon profondi e le valli aride raccontano una storia ininterrotta fatta di sollevamenti tettonici, erosioni e antichi mutamenti climatici.
Dodicimila Anni di Presenza Umana
Ci fermiamo davanti a una parete rocciosa: qui leggiamo le tracce delle comunità che hanno abitato Wadi Rum per oltre 12.000 anni. Osserviamo da vicino oltre 25.000 incisioni rupestri e 20.000 iscrizioni che narrano l’evoluzione della vita pastorale, agricola e urbana nel cuore della Penisola Arabica. Ogni figura umana, ogni animale inciso racconta un frammento della storia di chi ha vissuto in simbiosi con questo paesaggio difficile ma ricco di risorse.
Le Scritture della Sabbia
Proseguendo, notiamo che molte iscrizioni sono realizzate in quattro diverse grafie, tra cui quella Thamudica, Nabatea e varianti arabe antiche. Queste testimonianze indicano non solo un’intensa attività culturale e artistica,
ma anche un sorprendente livello di alfabetizzazione diffuso tra i popoli nomadi. Insieme esploriamo siti archeologici che attraversano tutte le epoche, dal Neolitico ai fasti della civiltà nabatea.
Architetture Naturali e Vita nel Deserto
Mentre attraversiamo ponti di roccia naturale e canyon dalle pareti verticali, comprendiamo come la geografia stessa abbia influenzato le modalità insediative delle popolazioni. I sistemi di raccolta dell’acqua, le incisioni e i resti abitativi documentano la capacità umana di adattarsi a un ambiente desertico sempre più arido, soprattutto a partire dall’Età del Bronzo. Questo equilibrio tra mobilità e stanzialità è la chiave della sopravvivenza in questi luoghi.
Paesaggi Iconici e Bellezza Naturale
Raggiungiamo una cima panoramica per osservare l’immensità della valle: da qui possiamo ammirare la varietà e le dimensioni colossali delle formazioni rocciose. Le sfumature che vanno dal rosso intenso al giallo dorato, i canyon stretti e le pareti che sembrano scolpite dal vento ci appaiono come un museo geologico a cielo aperto.
Questa straordinaria combinazione di elementi naturali ha ispirato non solo artisti e viaggiatori, ma anche figure storiche come T.E. Lawrence, che qui ha ambientato parte della sua epopea.
Un Patrimonio da Proteggere
Scopriamo che la protezione di questo sito è iniziata ufficialmente nel 1997, ma già da decenni si riconosceva la necessità di tutelarne le unicità naturali e culturali. L’area è oggi gestita da un’autorità speciale, che ne cura la conservazione e il controllo, mantenendo intatta la sua autenticità nonostante le sfide. La presenza di moderni graffiti e l’erosione naturale rendono necessarie continue operazioni di monitoraggio e restauro.
Fragilità e Responsabilità
Concludiamo la visita con una riflessione: il sito è straordinariamente intatto, ma vulnerabile. La pressione turistica,
le tracce lasciate dai veicoli, l’espansione del villaggio di Rum, lo sfruttamento delle falde acquifere e la raccolta della legna sono minacce reali. È compito delle autorità, ma anche nostro come visitatori, garantire che questo paesaggio unico possa essere trasmesso alle generazioni future nella sua integrità, continuando a raccontare la straordinaria storia dell’adattamento umano nel deserto.