La tradizione dei menestrelli Âşıklık
È una delle espressioni più vive e affascinanti del patrimonio culturale immateriale della Turchia. Custodita e tramandata nei secoli, questa forma di arte popolare si manifesta attraverso le esibizioni degli âşık, poeti-cantori erranti che, accompagnati dal loro fedele saz – uno strumento a corde tipico della musica anatolica – danno voce ai sentimenti, ai racconti e alla memoria collettiva delle comunità turche.

L’âşık non nasce tale per semplice scelta. Secondo la tradizione, è “chiamato in sogno” a intraprendere il cammino artistico, un percorso di formazione lungo e rigoroso, durante il quale apprende a suonare strumenti a corda e a percussione, a comporre versi, a narrare storie e a cimentarsi in brillanti scambi di battute. Questo apprendistato può durare anni e viene svolto sotto la guida di un maestro, spesso un altro âşık più esperto.

Il cuore delle esibizioni è rappresentato dai poemi in metrica sillabica e rima, generalmente dedicati all’amore, all’identità, alla natura e alla condizione umana. Ogni composizione si chiude con una quartina in cui l’artista rivela il proprio Mâhlas, cioè il nome d’arte. Ma la performance non si limita a questo: durante le serate nei caffè tradizionali, nei matrimoni o nelle feste pubbliche, gli âşık coinvolgono il pubblico con indovinelli, racconti popolari, e duelli poetici dove mettono in gioco tutta la loro prontezza di spirito e creatività.

Una delle prove più singolari e apprezzate dell’abilità di un âşık è la recitazione di versi tenendo un ago tra le labbra, tecnica che lo obbliga a evitare l’uso delle lettere B, P, V, M e F. Questo esercizio, tanto curioso quanto difficile, dimostra la padronanza dell’artista sul linguaggio e sulla fonetica turca.

Oltre alla loro abilità tecnica, gli âşık svolgono un ruolo sociale importante: viaggiando di villaggio in villaggio, diffondono storie, valori, idee e riflessioni. I loro canti non sono solo intrattenimento, ma anche veicoli di satira sociale e politica, spesso capaci di dare voce al pensiero collettivo o di criticare le ingiustizie in modo accessibile e condiviso.

Durante i matrimoni, in particolare, gli âşık sono considerati figure guida: attraverso le loro parole, accompagnano la comunità nei momenti di festa e di passaggio, ricollegando la quotidianità con la tradizione, e rafforzando il senso di appartenenza culturale.

Questa tradizione continua a vivere ancora oggi, nonostante la modernità e la digitalizzazione abbiano trasformato profondamente i mezzi di comunicazione e di espressione artistica. Gli âşık restano testimoni e narratori del sentire popolare, custodi di un sapere che ha attraversato i secoli e che ancora oggi riesce a parlare al cuore delle persone.

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