Ait-Ben-Haddou

Un gioiello d’argilla tra le montagne dell’Atlante
Ci troviamo ai piedi del versante meridionale dell’Alto Atlante, nella provincia di Ouarzazate, e davanti a noi si apre uno degli esempi più emblematici dell’architettura tradizionale del sud del Marocco: il Ksar di Aït-Ben-Haddou.
Questo villaggio fortificato, il più celebre della valle dell’Ounila, è costituito da un insieme compatto di abitazioni in terra cruda, racchiuse da possenti mura rinforzate da torri angolari e da un ingresso a tenaglia, tipico dei sistemi difensivi della regione. Alcune case sono semplici, altre sembrano piccole fortezze urbane con torri decorate e facciate impreziosite da motivi in mattoni d’argilla. È come osservare una fotografia vivente della tecnica costruttiva pre-sahariana, ancora oggi testimoniata dalla disposizione degli spazi e dalla qualità dei dettagli architettonici.

Un luogo di vita, fede e scambio
Passeggiando tra i vicoli, notiamo come la vita comunitaria si articolasse in spazi ben definiti: una moschea, una piazza pubblica, aree per la trebbiatura del grano fuori dalle mura, una fortificazione e un granaio in cima al villaggio. Incontriamo anche un caravanserraglio, due cimiteri — uno musulmano e uno ebraico — e il santuario del santo
Sidi Ali. Il ksar non era solo un insediamento abitativo, ma un nodo vitale lungo le rotte carovaniere che collegavano l’antico Sudan a Marrakesh, attraverso la valle del Dra e il passo Tizi-n’Telouet.
Qui si mescolavano vita quotidiana, commercio e spiritualità, in un perfetto equilibrio tra funzione e bellezza.

Un esempio unico di architettura in terra cruda
Dal punto di vista architettonico, il Ksar di Aït-Ben-Haddou incarna con grande fedeltà le caratteristiche costruttive delle regioni pre-sahariane. Risalente almeno al XVII secolo, questo insediamento è stato realizzato utilizzando le tecniche locali trasmesse nei secoli, che si sono diffuse anche nelle valli del Dra, Todgha, Dadès e Souss.
Osserviamo con attenzione come le case si dispongano in modo compatto, sospese tra il paesaggio roccioso e il cielo, creando un equilibrio perfetto tra funzionalità, difesa e armonia ambientale.

Un fragile patrimonio da custodire
Durante la nostra visita apprendiamo che l’integrità del sito, riconosciuta nel 2009, è oggi minacciata dall’abbandono progressivo da parte degli abitanti e dalla conseguente mancanza di manutenzione.
Nonostante l’intero complesso si trovi entro i confini tutelati, l’equilibrio visivo e strutturale è costantemente monitorato, non senza difficoltà, dal CERKAS — il centro responsabile della conservazione del patrimonio architettonico dell’Atlante.
Ogni crepa, ogni muro non restaurato in tempo, è un piccolo segnale d’allarme per questo fragile mondo d’argilla.

Autenticità viva tra tradizione e vigilanza
Rispetto ad altri ksour della regione, Aït-Ben-Haddou conserva intatta la sua autenticità architettonica: le forme, i materiali e l’adattamento al clima rimangono fedeli alla tradizione. Mentre camminiamo tra le grandi case della parte bassa del villaggio, notiamo come gli ornamenti in terra siano ancora ben conservati e come le tecniche costruttive originarie siano state rispettate. Il tentativo di introdurre il cemento, ci spiegano, è stato finora contenuto grazie all’attività di controllo svolta da un comitato locale. Solo alcuni elementi in cemento armato, ormai ricoperti da intonaco in terra, testimoniano l’insistenza della modernità.

Una gestione partecipata e condivisa
Infine, riflettiamo su come il futuro del sito sia legato a una gestione attenta e condivisa. Dal 2007 al 2012 è stato attuato un piano di gestione quinquennale, frutto di due anni di incontri tra autorità, tecnici e comunità locali.
Due comitati, uno nazionale e uno locale, garantiscono oggi il coordinamento e la partecipazione attiva di tutti gli attori coinvolti. Il CERKAS continua a svolgere un ruolo centrale, non solo per conservare il sito, ma anche per mantenere vivo il legame tra memoria, territorio e identità.

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Abbi pazienza

La versione precedente del sito resisteva on-line da diversi lustri, da pochi giorni La Compagnia del Relax ha una nuova livrea aggiornata e funzionale.
Al momento è ancora disordinata, come per magia sono tornati on-line viaggi con vecchie date e altre amenità.
Col tempo migliorerà tutto!
Foto, calendario partenze, newsletter, link, un lavoro 
immane per mettere on-line il mezzo migliaio di pagine che comporranno il sito.
Il meccanismo però è lo stesso: ci sono i temi di viaggio e le destinazioni, se non trovi qualcosa che cerchi, scrivimi!
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