Paesaggio culturale di Sintra
Dove la montagna incontra il sogno
Arriviamo a Sintra attraversando il verde fitto della Serra, a nord di Lisbona, in un paesaggio che sembra uscito da una visione romantica: boschi intricati, falesie di granito e palazzi dalle forme inaspettate. La cittadina si adagia lungo i fianchi della montagna con una grazia che ha sedotto nei secoli viaggiatori, artisti e regnanti.
È dal 1995 patrimonio mondiale dell’umanità secondo l’UNESCO, non solo per la bellezza del paesaggio culturale, ma per il raro equilibrio tra natura e opera dell’uomo. Il poeta Lord Byron la definì «giardino dell’Eden», e lo scrittore Hans Christian Andersen scrisse che Sintra è «il posto più bello del Portogallo».
Oggi è uno dei comuni più popolosi del paese, con quasi 400.000 abitanti, ma riesce ancora a custodire la sua anima appartata, protetta dalla nebbia e dal silenzio dei suoi boschi.
Una città divisa in tre anime
Camminando per Sintra riconosciamo tre anime distinte che la compongono. São Pedro ospita botteghe e mercati, la vita quotidiana e le relazioni del borgo; Estefânia è il cuore moderno, con la stazione ferroviaria e un grande parco dove la gente del posto si ritrova a passeggiare; infine Vila Velha, il nucleo antico, conserva intatti i segni del passato reale, con le sue stradine strette e il profilo inconfondibile del palazzo nazionale. È qui che si addensano le tracce del periodo medievale e rinascimentale, qui che la storia di Sintra si mostra più generosa.
Un confine conteso nella storia
La città ha origini antiche e un passato conteso. Durante l’epoca islamica fu un importante centro strategico, e soltanto all’inizio dell’XI secolo entrò nei territori cristiani, dopo aspre battaglie lungo il margine del regno del Portucale. Anche in epoca moderna continuò a giocare un ruolo cruciale: nel 1808, nel palazzo di Queluz, fu firmata la controversa Convenzione di Sintra, con la quale le truppe inglesi accettarono la resa dell’esercito napoleonico e si impegnarono a riportare in Francia oltre ventimila soldati. Un accordo che scatenò dibattiti accesi in Inghilterra e che sancì il ruolo militare e diplomatico del Portogallo nelle guerre europee.
Un castello nato da un convento
Il nostro sguardo è subito attratto dal profilo inconfondibile del Palácio da Pena, costruito sul sito di un antico monastero abbandonato dopo il terremoto del 1755. Quando, tra il 1840 e il 1850, il principe Ferdinando di Coburgo-Gotha decise di trasformarlo in una residenza romantica, affidò il progetto all’architetto Ludwig von Eschwege. Passeggiando tra le terrazze e i cortili scopriamo un universo architettonico dove gotico, manuelino, moresco e rinascimentale si incontrano senza rigore accademico, ma con una libertà immaginativa che riflette l’anima romantica del suo tempo. Il parco che lo circonda, disegnato come un giardino all’inglese, custodisce alberi provenienti da tutto il mondo e ci accompagna fino alla Cruz Alta, il punto più alto della Serra, da cui osserviamo la linea frastagliata della costa.
Il castello delle querce e delle ombre
Procedendo attraverso la vegetazione incontriamo il Castelo dos Mouros, costruito durante l’epoca islamica, probabilmente nel VII secolo. Camminiamo lungo le sue mura merlate, percorrendo le torri che offrono un ampio controllo sul paesaggio sottostante. Il castello fu più volte rimaneggiato nei secoli, ma conserva un fascino austero e severo, che si amplifica nei giorni di nebbia, quando il bosco lo avvolge in un’atmosfera sospesa.
Dall’alto comprendiamo la sua posizione strategica, a protezione della costa e dei valichi interni.
Il palazzo dei camini gemelli
Scendendo verso Vila Velha entriamo nel Palácio Nacional de Sintra, residenza reale per secoli. Il palazzo si distingue per i due camini conici che si alzano dalle cucine come grandi torri bianche. All’interno, sale rivestite di azulejos (tipico ornamento dell’architettura portoghese e spagnola), soffitti lignei finemente decorati e cortili silenziosi raccontano una lunga storia di banchetti, ricevimenti e vita di corte. Voluto da Giovanni I nel XIV secolo, mescola influssi gotici e moreschi, riflettendo l’identità ibrida della cultura portoghese.
La Regaleira e il linguaggio del mistero
Tra i luoghi più enigmatici, visitiamo la Quinta da Regaleira, costruita all’inizio del Novecento su progetto dell’architetto Luigi Manini per il facoltoso Carvalho Monteiro. Camminiamo tra giardini simbolici, fontane, grotte, torri e scale nascoste, seguendo un percorso carico di riferimenti esoterici. Il celebre Pozzo Iniziatico, con la sua scala a chiocciola scavata nella roccia, ci conduce in un viaggio simbolico dal buio alla luce, rievocando rituali di iniziazione massonica e alchemica. Ogni dettaglio architettonico è un invito alla lettura e all’interpretazione.
Il sogno orientale di un inglese
Appena fuori dal centro, ci accoglie il Palácio de Monserrate, voluto da Sir Francis Cook a partire dal 1856.
Qui lo stile moresco si fonde con elementi gotici e indiani, creando un’architettura fantastica incastonata in un parco botanico d’eccezione. Passeggiamo tra cascate, roseti, boschi di felci arborescenti e aiuole progettate nel Settecento da giardinieri inglesi. L’intero complesso riflette il gusto cosmopolita dell’epoca, un ideale di bellezza che attraversa culture e continenti.
Ville nobiliari e memorie romantiche
Esploriamo anche le ville e le tenute dei dintorni. Il Palácio de Seteais, oggi raffinato hotel, conserva ancora l’eleganza neoclassica del XVIII secolo. La Quinta de Penha Verde, vecchia proprietà del Cinquecento, che ci accoglie con cappelle, fontane e un parco che testimonia la vita signorile dell’aristocrazia locale.
A 4 chilometri troviamo la Quinta de Monserrate originaria, con un parco ricco di piante rare, boschi e laghetti.
Proprio qui visse per un periodo Hans Christian Andersen, e una lapide ne ricorda il passaggio, testimoniando il legame tra Sintra e l’immaginazione letteraria.
Verso l’oceano
Lasciando Sintra ci dirigiamo verso Colares, borgo famoso per la produzione vinicola. I suoi rossi vengono da viti coltivate su sabbie marine, una rarità che dona al vino un profumo unico. Lungo la costa ci fermiamo ad Azenhas do Mar, un villaggio costruito sulla roccia, dove le case sembrano galleggiare sul mare.
Infine, raggiungiamo il Cabo da Roca, il punto più occidentale del continente europeo. Il vento è costante, il mare si infrange sulle scogliere, e ci sentiamo davvero sul margine del mondo.
La conservazione
I principali edifici storici sono mantenuti con grande cura, grazie a interventi regolari di restauro e a una gestione accurata da parte dell’ente Parques de Sintra – Monte da Lua. Questo consorzio, che riunisce istituzioni pubbliche e private, ha promosso negli ultimi anni la riqualificazione di oltre cento edifici, la creazione di spazi culturali come il Museo della Scienza e attività educative per la popolazione locale.
I boschi vengono controllati e puliti annualmente per prevenire incendi estivi, e i giardini arricchiti costantemente grazie all’intervento di esperti botanici. L’impegno per mantenere intatto questo equilibrio tra storia, architettura e natura si riflette nell’esperienza che viviamo passo dopo passo, tra parchi lussureggianti, costruzioni storiche e vedute sempre nuove che ci accompagnano in un viaggio attraverso il tempo e lo spazio.