Università di Coimbra – Alta e Sofia
Un faro di sapere tra le colline di Coimbra
Mentre ci addentriamo tra le strade in salita dell’Alta de Coimbra, la parte alta della città, giungiamo a un luogo che ha segnato profondamente la vita culturale e intellettuale del Portogallo: l’Università di Coimbra.
Fondata il 1º marzo 1290, rappresenta non solo la più antica istituzione universitaria del paese, ma anche uno dei principali pilastri della sua identità storica. Oggi oltre ventimila studenti ne animano i corridoi, confermandone il ruolo centrale nella formazione delle nuove generazioni.
Origini regali e consacrazione papale
La nascita dell’università affonda le radici in un’epoca di grande fermento. È il Re Dinis a sancirne la fondazione con un decreto emanato a Leiria, lo Scientiae thesaurus mirabilis, mentre la legittimazione arriva pochi mesi dopo da papa Niccolò IV. L’istituzione comprendeva le facoltà di Arti, Medicina, Diritto canonico e civile. La Teologia veniva invece affidata ai conventi domenicani e francescani, segno di un sapere ancora diviso tra sfera religiosa e laica.
Una sede in movimento: tra Coimbra e Lisbona
Fin dai primi secoli, la sede dell’università fu oggetto di numerosi spostamenti. Dopo un primo trasferimento nel 1308 nel Paço Real da Alcáçova – un’antica residenza regale che si affaccia su tutta Coimbra, l’ateneo fu trasferito a Lisbona nel 1338. Tornò a Coimbra nel 1354, ma vi rimase solo fino al 1377, quando fu riportato nella capitale.
Sarà solo nel 1537, su decisione del re Giovanni III, che l’università si stabilirà definitivamente a Coimbra, in quella posizione che ancora oggi domina il paesaggio urbano e culturale della città.
La vita accademica nel tempo
Il funzionamento dell’università fu regolato fin dall’inizio da statuti articolati. I primi, del 1309, sono noti come Charta magna privilegiorum e disciplinavano l’accesso, gli esami, le tasse e le prime norme sull’abbigliamento degli studenti. Con i successivi statuti del 1431, redatti durante il regno di Giovanni I, la vita accademica venne ulteriormente dettagliata, introducendo elementi che ancora oggi riconosciamo nella tradizione universitaria portoghese, come la toga nera degli studenti. Nel 1503, sotto Manuele I, l’università ricevette un nuovo corpus di norme che trattava in modo sistematico la figura del rettore, la disciplina, gli stipendi dei docenti, gli esami e le solenni cerimonie di laurea. A partire da questo periodo, i sovrani assunsero il titolo di Protectores dell’università, intervenendo direttamente nella nomina dei professori e nell’approvazione dei regolamenti.
Il diritto come spina dorsale del sapere
Questo legame tra corona e università, sempre più stretto a partire dal regno di Giovanni II, favorì una forte inclinazione verso gli studi giuridici. Coimbra divenne un centro nevralgico per la formazione dei giuristi, ruolo che ancora oggi mantiene con prestigio. Nel 1559, durante il regno di Sebastiano I, fu stabilito che il rettore fosse eletto dal Claustro, l’assemblea accademica, anche se il potere regio non rinunciò del tutto alla sua influenza.
Quello stesso anno, i Gesuiti fondarono a Évora un secondo polo universitario, destinato però a durare poco.
La riforma pombalina
Il XVIII secolo segna una svolta. Nel 1772, sotto Giuseppe I e con l’intervento del marchese di Pombal, l’università fu riformata in profondità. Aprirono le porte all’insegnamento delle scienze esatte e naturali, fino ad allora trascurate.
Fu in questo contesto che nacquero le facoltà di Matematica e Filosofia, espressione dell’entusiasmo illuminista per la razionalità e il progresso.
L’università nell’età liberale e repubblicana
Con l’onda lunga del liberalismo ottocentesco, nel 1836 vennero unificate le facoltà di Diritto canonico e civile, contribuendo alla formazione del nuovo apparato giuridico dello Stato moderno. Nel 1911, con la proclamazione della Repubblica, l’università acquisì una certa autonomia amministrativa e finanziaria, e venne creato un sistema di borse di studio per ampliare l’accesso all’istruzione superiore. Nello stesso anno nasceva la facoltà di Lettere, collocata negli spazi dell’ormai soppressa Teologia. Le precedenti facoltà di Matematica e Filosofia furono riorganizzate nella nuova facoltà di Scienze. Nel 1956, a sottolineare la ricchezza culturale della vita accademica, fu fondato anche il coro universitario, che ancora oggi rappresenta un elemento distintivo delle cerimonie ufficiali.
Dalla rivoluzione alla modernità
Con la Rivoluzione dei Garofani del 25 aprile 1974, si apre un nuovo capitolo anche per la vita accademica.
In un Portogallo in piena transizione democratica, l’università fu coinvolta in un processo di riforma volto a rinnovare metodi, strutture e contenuti dell’insegnamento. Gli statuti del 1989, tuttora in vigore, riflettono questi mutamenti e sanciscono il ruolo centrale dell’ateneo nella diffusione della cultura scientifica e tecnologica.
Una città scolpita dal sapere
Passeggiando per Coimbra, percepiamo chiaramente come l’università non sia solo un luogo di studio: è l’anima stessa della città. L’Alta, con il Palazzo Reale che ospita le antiche facoltà, le biblioteche monumentali, le cappelle, le residenze degli studenti, è il cuore pulsante di una tradizione secolare. L’università ha modellato l’identità urbana, politica e culturale di Coimbra e del Portogallo. Ancora oggi, soprattutto nel campo del diritto, continua a essere riconosciuta come un punto di riferimento nel panorama accademico internazionale.
La sua lunga storia ci accompagna tra le pietre, le aule e i riti di una città plasmata dallo studio.