Trekking sul Kilimangiaro – Rongai Route
Affrontare il Kilimangiaro è molto più di una semplice scalata: è un viaggio interiore, un’esperienza che unisce paesaggi sempre mutevoli, silenzi profondi, fatica condivisa e meraviglia autentica. La Rongai Route rappresenta una delle rotte meno battute verso la vetta, ed è proprio per questo che l’abbiamo scelta: regala un senso di solitudine e connessione con la montagna difficilmente replicabile altrove. Partiamo dal versante settentrionale, vicino al confine con il Kenya, e passo dopo passo attraversiamo una varietà sorprendente di ambienti.
Ogni giorno ci acclimatiamo gradualmente, dormiamo in tenda sotto cieli limpidi o nel silenzio dei rifugi, seguiti da un team esperto che si prende cura di ogni dettaglio. Il momento più intenso arriva nella notte tra il quarto e il quinto giorno, quando ci svegliamo nella notte per iniziare l’ascesa finale verso l’Uhuru Peak, il punto più alto del continente africano. È qui che tutto prende forma: la fatica, la determinazione, la bellezza pura di ciò che ci circonda.
Giorno 1
Rongai Gate (1950 m) – Campo delle Prime Grotte (2600 m)
Dopo una colazione di buon’ora nel nostro hotel ad Arusha, ci mettiamo in viaggio verso il Marangu Gate (1980 m), punto di accesso ufficiale al Parco Nazionale del Kilimangiaro. Qui svolgiamo le formalità di registrazione insieme alla nostra guida. Da questo punto veniamo trasferiti in veicolo fino all’imbocco del sentiero Rongai.
Iniziamo la nostra camminata attraversando fertili campi coltivati, entrando poi nella pineta.
Questo primo tratto del percorso è dolce e progressivo, permettendoci di acclimatarci gradualmente all’altitudine. Lungo il tragitto ci concediamo una pausa per il pranzo, godendo della tranquillità del paesaggio forestale. Raggiungiamo il Campo delle Prime Grotte nel tardo pomeriggio. Questa zona prende il nome da alcune cavità vulcaniche presenti nelle vicinanze, che un tempo venivano utilizzate dai pastori Masai come riparo.
Quando arriviamo, troviamo le tende già montate, acqua potabile pronta e qualche spuntino caldo ad attenderci. Dopo cena, ci prepariamo alla nostra prima notte in quota: il freddo si fa sentire, quindi è bene avere con sé indumenti adeguati.
Pernottamento: Campo delle Prime Grotte (First Caves Camp) – pensione completa
Giorno 2
Second Cave (3450 m) – Grotta di Kikelewa (3600 m)
La giornata comincia con una colazione calda, seguita dalla partenza verso quota 3600 m.
Camminiamo tra la brughiera, dove il paesaggio si apre e iniziamo a vedere le prime forme vegetali caratteristiche dell’alta quota. Lungo il percorso ci fermiamo alla Second Cave, una seconda formazione rocciosa di origine vulcanica, oggi utilizzata come punto di sosta. Approfittiamo della pausa per pranzare e recuperare le forze.
Nel pomeriggio raggiungiamo la Grotta di Kikelewa, nei pressi della quale si trova il nostro campo.
La grotta è meno nota rispetto ad altre lungo la via, ma svolge la stessa funzione di riparo naturale.
Anche qui troviamo tutto pronto grazie al lavoro dei nostri portatori: acqua, cena e la possibilità di riposarci in un contesto ormai completamente privo di vegetazione alta.
Pernottamento: Campo di Kikelewa Cave – pensione completa
Giorno 3
Mawenzi Tarn (4330 m)
La tappa di oggi è più breve ma intensa: saliamo fino al Mawenzi Tarn Camp. Il sentiero è ripido, ma attraversa un ambiente suggestivo, popolato da specie vegetali endemiche e peculiari dell’altopiano del Kilimangiaro, come la lobelia gigante e il senecione, piante adattate a condizioni estreme.
Il Mawenzi Tarn è un piccolo lago glaciale ai piedi del Mawenzi, la seconda vetta del massiccio del Kilimangiaro (5148 m), molto frastagliata e vulcanicamente inattiva. Il riflesso delle sue torri rocciose sull’acqua crea un paesaggio surreale. Questo campo è un luogo perfetto per acclimatarci: qui trascorriamo il resto del pomeriggio osservando il panorama e godendo della quiete. La sera ci aspetta una cena calda e la preparazione per la tappa successiva.
Pernottamento: Campo di Mawenzi Tarn – pensione completa
Giorno 4
Rifugio Kibo (4700 m)
Dopo la colazione, riprendiamo il cammino verso il Rifugio Kibo, percorrendo una lunga traversata che ci porta nella zona detta “la Sella”, un’ampia vallata alpina situata tra le due vette principali del Kilimangiaro: il Mawenzi, alle nostre spalle, e il Kibo, davanti a noi. Il paesaggio qui è completamente privo di vegetazione: siamo nel deserto alpino, un ambiente arido, battuto dai venti e dominato da rocce vulcaniche e sabbia grigia.
Il Kibo Hut funge da base per l’attacco finale alla vetta. Non è disponibile acqua in questa zona, se non in bottiglie acquistabili sul posto. Dopo una cena anticipata, riceviamo un briefing dettagliato dalla guida su come affrontare la salita notturna. Ci ritiriamo presto per cercare di riposare prima della grande prova.
Pernottamento: Kibo Hut – pensione completa
Giorno 5
Hans Meyer Cave (5150 m) – Gillman’s Point (5681 m) – Uhuru Peak (5895 m)
Nel cuore della notte, iniziamo la tappa più impegnativa del nostro viaggio. L’aria è gelida mentre iniziamo la nostra ascesa, illuminati solo dalle lampade frontali. Salendo, raggiungiamo prima la Hans Meyer Cave, un rifugio naturale dedicato all’esploratore tedesco che fu il primo europeo a raggiungere la vetta del Kilimangiaro nel 1889.
Da lì proseguiamo verso il Gillman’s Point, sul bordo del cratere. Questo tratto è particolarmente impegnativo, ma ci avvicina alla meta. Una volta arrivati, imbocchiamo un sentiero innevato che ci porta fino all’Uhuru Peak, il punto più alto del Kilimangiaro e di tutto il continente africano. Dopo qualche istante per le foto e un sorso di tè caldo, iniziamo la lunga discesa. Torniamo prima al Kibo Hut per riposare e pranzare, poi continuiamo fino al Horombo Hut (3720 m), dove trascorriamo la notte, esausti ma soddisfatti.
Pernottamento: Horombo Hut – pensione completa
Giorno 6
Marangu Gate (1980 m)
Dopo una notte rigenerante, ci svegliamo e affrontiamo l’ultima tappa del nostro percorso: la lunga discesa fino al Marangu Gate. Il sentiero si snoda tra paesaggi in evoluzione: lasciamo alle spalle la brughiera per entrare nella foresta montana, un habitat lussureggiante e umido, spesso avvolto da nebbia o pioggia leggera nel pomeriggio.
Questa zona è caratterizzata da una vegetazione fitta e da un microclima che ospita numerose specie di uccelli, scimmie e alberi di fico secolari. Arrivati al cancello, firmiamo il registro di uscita del Parco e ritiriamo il nostro certificato di ascensione. È il momento di tornare ad Arusha, con il cuore pieno di immagini, silenzi, incontri e paesaggi che porteremo con noi per sempre.
La quota comprende:
- assistenza in italiano e in turco 24 al giorno;
- assistenza per l’acquisto dei biglietti aerei che posso emettere su richiesta;
- assistenza per l’acquisto dell’assicurazione di viaggio che possiamo emettere su richiesta e che considero obbligatoria per partecipare;
- tariffe del parco;
- tutte le attività;
- pasti;
- tutti gli alloggi;
- trasferimento di andata e ritorno dall’aeroporto;
- un autista/guida professionista;
- tutti i trasporti;
- tutte le tasse/IVA.
La quota non comprende:
- biglietti aerei che possiamo emettere su richiesta;
- assicurazione di viaggio che possiamo emettere su richiesta;
- pasti non menzionati nel programma e bevande escluse;
- le spese bancarie a carico dell’ordinante;
- attrezzatura da arrampicata;
- tutto quanto non menzionato nel paragrafo ‘La quota comprende’.
NOTA INFORMATIVA: la quota per persona verrà comunicata su richiesta, in base al numero di partecipanti e alla data di viaggio.