Itchan Kala
Alle porte del deserto
Ci troviamo a Khiva, nel cuore della regione di Khorezm, nell’Uzbekistan occidentale, a sud del fiume Amu Darya, l’antico Oxus. Itchan Kala, la cittadella interna fortificata della città, era l’ultima tappa delle carovane dirette verso la Persia, prima di affrontare le sabbie del deserto. Camminando lungo le sue strade, percepiamo il respiro di oltre duemila anni di storia, racchiusi in una struttura urbana di 26 ettari, costruita secondo le antiche tradizioni urbanistiche dell’Asia Centrale, con un perimetro murario in mattoni alti fino a dieci metri, che racchiude un rettangolo regolare di 650 per 400 metri.
Un museo a cielo aperto
Mentre esploriamo il centro storico, possiamo osservare 51 monumenti antichi e circa 250 abitazioni che compongono un insieme straordinariamente coerente. Fra le tappe imprescindibili c’è la Moschea Djuma, uno spazio coperto pensato per affrontare il clima rigido della regione, sorretto da ben 212 colonne lignee e illuminato da due lanterne ottagonali. Visitiamo anche le madrase di Alla-Kulli-Khan, Muhammad Aminkhon e Muhammad Rakhimkhon, oltre ai mausolei di Pahlavon Mahmoud e Sayid Allavuddin.
Non mancano i caravanserragli e i mercati, tutti esempi di architettura islamica locale, sviluppatasi tra il XIV e il XIX secolo, con forme che rispecchiano l’ingegno e le esigenze sociali del tempo.
Tradizione e innovazione nel tempo
Oltre alla ricchezza dei singoli edifici, ciò che colpisce è l’equilibrio complessivo dell’impianto urbano.
Passeggiando per le vie strette e silenziose, ci rendiamo conto di quanto abilmente i maestri costruttori di Khorezm abbiano saputo inserire le nuove costruzioni del XIX e XX secolo nel tessuto storico, senza alterare l’armonia dell’insieme. È questa capacità di integrare il nuovo con l’antico che fa di Itchan Kala un esempio emblematico della continuità architettonica dell’Asia Centrale.
Le case parlano
Entriamo in alcune abitazioni tradizionali per scoprire un altro volto della città: quello domestico. Le case presentano cortili interni, sale di ricevimento coperte da porticati sorretti da colonne lignee finemente scolpite, e spazi privati pensati per la vita familiare. Possiamo osservare queste abitazioni in diverse fasi evolutive, risalenti al XVIII e al XX secolo. Ogni elemento costruttivo, ogni dettaglio decorativo, racconta il modo in cui l’uomo ha saputo adattarsi all’ambiente e preservare la propria identità culturale.
Valori universali riconosciuti
Itchan Kala è riconosciuta a livello internazionale per il suo valore storico e culturale. Tre criteri ne testimoniano l’importanza: rappresenta una testimonianza eccezionale delle civiltà perdute di Khorezm, ospita monumenti che illustrano l’evoluzione dell’architettura islamica in Asia Centrale, e conserva esempi significativi di insediamenti umani tradizionali. Tutti questi elementi sono ben conservati entro le mura cittadine, il che rende il sito una fonte preziosa per comprendere il passato della regione.
Un equilibrio da proteggere
La struttura difensiva che racchiude Itchan Kala è ancora intatta e visibile. Minareti, madrase, moschee e mercati sono oggetto di manutenzione continua. Tuttavia, ci viene spiegato che alcune minacce naturali – come l’umidità, la salinità del suolo e la presenza di termiti – mettono a rischio le fondamenta e le strutture lignee. Per questo motivo, è essenziale attuare misure di controllo e conservazione che permettano di preservare la solidità e la coerenza del complesso urbano.
Custodire il passato per il futuro
Dal 1967, Itchan Kala gode dello status giuridico di Riserva Storico-Architettonica, sancito prima dal governo sovietico e oggi dalla Repubblica dell’Uzbekistan. Il sito è protetto da una serie di normative nazionali che regolano la salvaguardia del patrimonio culturale. Le autorità locali e statali – tra cui il Ministero della Cultura e dello Sport – gestiscono restauri, monitoraggi e piani di utilizzo. I lavori vengono eseguiti nel rispetto delle tecniche tradizionali, con l’uso di materiali locali come mattoni cotti, legno e pietra.
Un impegno condiviso
Durante la visita, apprendiamo che il sostegno finanziario proviene da tre livelli: statale, regionale e locale.
La conservazione del sito è migliorata negli ultimi quindici anni e oggi si sta elaborando un piano decennale di gestione e una zona cuscinetto per controllare lo sviluppo urbano circostante. Ci rendiamo conto, infine, che preservare Itchan Kala non significa soltanto mantenere intatti i suoi monumenti, ma continuare a studiarla, valorizzarla e trasmetterla alle generazioni future, nel rispetto del suo straordinario equilibrio storico e culturale.