Cattedrale di San Giacomo

Eccoci davanti alla maestosa Cattedrale di San Giacomo a Sebenico, un monumento che testimonia magistralmente il passaggio tra gotico e Rinascimento, grazie all’influenza reciproca tra Nord Italia, Dalmazia e Toscana.

Una visione globale
Già mentre ci avviciniamo lungo la piazza centrale della città vecchia, notiamo che la cattedrale è l’unico edificio in Europa costruito interamente in pietra, senza legno, mattoni o malta: le lastre sono incastrate mediante scanalature, una tecnica ante-litteram che sarebbe diventata comune solo nel XIX secolo. Perfino il volume esterno segue fedelmente la forma interna della navata, un elegante allineamento di architettura e geometria. Troviamo conferma anche sul sito ufficiale turistico: definita il monumento sacro europeo più significativo tra XV e XVI secolo, tanto per tecnica costruttiva quanto per valore artistico.

La lunga costruzione
Nel 1431, quando si decise di demolire l’antica chiesa romanica per dare vita a un nuovo edificio simbolo della città‑vescovato, progetto iniziato formalmente poco dopo il 1402. I primi anni videro al lavoro architetti veneziani come Francesco di Giacomo, Antonio Busato e Lorenzo Pincino, insieme agli scalpellini locali Andrija Budčić e Grubiša Slafčić: realizzavano le mura gotiche e i primi portali. Poi, dal 1441 al 1475, prende il comando Juraj Dalmatinac (detto anche Giorgio da Sebenico), maestro del gotico fiorito che decide di trasformare il progetto: amplia la pianta originale con navata laterale e absidi, introduce elementi che preparano la costruzione della cupola, scolpendo anche il celebre fregio di 71 (o 72) teste di cittadini contemporanei, ritratte con straordinaria naturalezza. Alla sua morte (1475), subentra Niccolò di Giovanni Fiorentino, artista toscano educato alla scuola di Donatello, che porta a compimento la cupola in puro stile rinascimentale, aggiunge triforia, altari e decori raffinati, trasformando il tempio nella sua forma definitiva entro il 1536, anno in cui i lavori si concludono (la consacrazione avviene nel 1555).

Architettura e decorazioni: un percorso visivo

Esterno
All’esterno percorriamo il profilo curvilineo delle absidi, dove il fregio di volti scolpiti spicca come una vera galleria in pietra: bambini, giovani, nobili, ritratti così vivi da sembrare sospesi tra sacro e quotidiano. La Porta dei Leoni, sul lato nord, ci sorprende: Adam ed Eva sono scolpiti in stile gotico, in piedi sopra due leoni, e lei ha persino l’ombelico — dettaglio insolito e curioso per una figura biblica.

Interno
Entrando nella basilica tridimensionale, notiamo subito le quattro colonne che sorreggono una cupola interna alta circa 32 m, perfettamente proporzionata e capace di diffondere una luce naturale diffusa, creando un senso di grande respiro spirituale. Verso il lato sud entriamo nel battistero: un ambiente a pianta quadrifoglio soprannominato “Pozzo della vita”. Al centro, il fonte battesimale è sostenuto da tre putti nudi scolpiti da Dalmatinac; sopra, nel soffitto, si staglia il rilievo di Dio Padre con la colomba dello Spirito Santo e angeli che, insieme, fondono elementi gotici e rinascimentali con grande armonia. Nel nostro percorso notiamo cappelle decorate da artisti locali e veneziani: il sarcofago dello studioso vescovo Juraj Šižgorić (opera di Andrija Aleši su progetto di Dalmatinac) e l’altare dei Santi Re Magi con dipinti e rilievi rinascimentali, che si stagliano con grazia in uno spazio luminoso e sobrio.

Significato e patrimonio
Come ci ricorda UNESCO, la cattedrale è un esempio straordinario di fusione tra forme gotiche e rinascimentali, frutto di scambi artistici tra regioni diverse, e testimonianza unica del passaggio di epoca in architettura sacra. Inoltre, il fatto che ogni elemento sia scolpito in pietra e assemblato senza malta rende l’edificio anche un simbolo di resilienza tecnica e artistica: ha resistito a terremoti, tempo e persino al bombardamento del 1991 che danneggiò la cupola — oggi perfettamente restaurata, senza tracce visibili dei danni originali. Abbiamo così percorso insieme un viaggio tra pietre, volti scolpiti, stili architettonici e moti artistici. Abbiamo visto come la Cattedrale di San Giacomo non sia solo un luogo di culto, ma una narrazione scolpita, un traguardo ingegneristico e un simbolo culturale che parla dell’identità della Dalmazia e dell’Europa del Rinascimento. Un’esperienza che emoziona, insegna e resta impressa a lungo dopo averne varcato la soglia.

 

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