Parco nazionale dei laghi di Plitvice

Nel 1979 il Parco dei Laghi di Plitvice è entrato nella Lista del Patrimonio dell’Umanità UNESCO, tra i primi riconoscimenti concessi a un sito naturale, e il primo per la Croazia.
I motivi del riconoscimento sono molteplici: la formazione continua di dighe naturali in travertino – rocce sedimentarie generate da minerali (carbonato di calcio e magnesio) trasportati dall’acqua, depositati da piante, alghe e muschi, e capaci di crescere di circa un centimetro all’anno – che creano una catena di laghi e cascate in evoluzione costante; l’interazione tra acqua, aria, substrato geologico e organismi viventi dà origine a un paesaggio eccezionale, definito “valore universale eccezionale”.

La natura e la geologia del parco
Ci inoltriamo in un paesaggio composto da sedici laghi disposti a cascata, collegati da una rete di circa 92 cascate e salti d’acqua, che occupano una superficie centrale di circa 8 km², immersi in un territorio protetto di circa 30.000 ettari. Le acque assumono cromie che cambiano costantemente: dal verde smeraldo al turchese, al blu profondo o al grigio chiaro, influenzate da luce, profondità, presenza di organismi e condizioni ambientali. La vegetazione è rigogliosa: faggi, abeti e pini dominano il paesaggio montano, creando habitat ideali per oltre 1.200 specie vegetali, molte endemiche. Anche la fauna è ricca e variegata: tra gli abitanti troviamo orso bruno, lupo, lince, cinghiali e caprioli; sono registrate oltre 150 specie di uccelli e oltre 300 specie di lepidotteri.

Sentieri, spostamenti e servizi
Ci muoviamo lungo passerelle e sentieri in legno che attraversano le foreste e costeggiano i laghi, mentre in alcune sezioni sfruttiamo imbarcazioni elettriche silenziose o un trenino panoramico interno, scoprendo diverse prospettive sul sistema lacustre. Sono disponibili sette percorsi turistici principali, pensati per visitatori con tempi e livelli di energia differenti. Alloggi e campeggi si trovano nei villaggi limitrofi; esistono anche hotel all’interno dell’area, costruiti a partire dagli anni cinquanta con materiali naturali e secondo il contesto paesaggistico locale.

Storia antica e recenti vicende
L’area ha una storia millenaria: abitata da Illiri, Giapidi, Romani, Slavi e interessata da conflitti tra imperi ottomano e asburgico fin dal XV secolo. Dal 1528 fino al XVII secolo fu sotto dominazione ottomana, poi reintegrata nella monarchia asburgica e convertita in Frontiera Militare Croata. All’inizio del XX secolo la zona attirò i primi turisti; nel 1949 il governo jugoslavo la designò ufficialmente primo parco nazionale croato. Durante la Guerra d’Indipendenza Croata (1991‑95) subì danni significativi, venne inserito nella lista UNESCO dei siti in pericolo ma già nel 1998 dichiarato libero dalle mine, tornando a brillare come meta simbolo del Paese.

Leggende e curiosità
Una leggenda tradizionale afferma che la Regina Nera (non è un personaggio storico reale, ma una figura leggendaria legata alla tradizione popolare locale), in un periodo di grande siccità, invitò le persone a radunarsi e confessare con cuore sincero, dopo giorni di preghiera, piogge abbondanti formarono finalmente i laghi. Il primo della serie superiore fu chiamato Prošćansko (dal verbo “prositi”, pregare). Un altro elemento che colpisce è la Grande Cascata: si formò da un ruscello che scorre lontano dai laghi, cade da circa 62 m ed è il punto più alto del parco. In inverno può ghiacciarsi completamente, offrendo scenari speciali; in passato lì si celebravano matrimoni pittoreschi.

Durante la nostra esplorazione, percepiamo la continuità del fenomeno geologico che ancora oggi modifica il paesaggio: un ecosistema vivo, labile e in evoluzione. Questo unisce la storia culturale e naturale in un’esperienza unica. Le cascate che collegano laghi gemelli, i colori che mutano al cambiare della luce, la fauna silenziosa celata dalla vegetazione: tutto ci parla di una sinfonia naturale e storica che invita alla contemplazione. Nel camminare tra passerelle di legno e abeti secolari, ci sentiamo parte di un racconto antico che si rinnova ogni giorno, patrimonio mondiale non solo per la Croazia, ma per l’intera umanità.

 

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