Efeso, l’anima del mondo antico
Mentre ci muoviamo lungo le antiche strade di Efeso, scopriamo che la sua storia ha radici profondissime: si comincia dal VII millennio a.C., presso il Tumulo di Cukurici, nel cuore di un antico estuario del fiume Kaystros.
Da qui, attraversiamo secoli di trasformazioni geografiche e urbanistiche dovute ai depositi alluvionali che hanno spinto la città a spostarsi più volte, fino a raggiungere la collina di Ayasuluk, dove si sviluppò un insediamento a partire dall’Età del Bronzo Medio.
Un crocevia sacro e politico dell’antichità
Proseguiamo il cammino e ci imbattiamo nel leggendario Artemision, il santuario dedicato ad Artemide, originariamente una divinità anatolica della fertilità. Divenuto uno dei centri religiosi più importanti del mondo antico, Efeso fu anche protagonista della confederazione delle città ioniche. In epoca ellenistica, nel IV secolo a.C.,
il generale Lisimaco rifondò la città, spostandola ma lasciando intatto il culto di Artemide.
Entrata nell’Impero Romano nel 133 a.C., Efeso divenne capitale della provincia d’Asia e si arricchì di monumenti grandiosi, tra cui la Biblioteca di Celso e le celebri case a terrazza.
Tra fede e sapere
Durante la nostra visita notiamo come, con l’arrivo del Cristianesimo, la città cambiò volto.
Il Tempio di Artemide perse centralità a favore di nuovi luoghi di culto: la Basilica di San Giovanni e la Chiesa della Vergine Maria. Efeso divenne un fulcro della fede cristiana, ospitando due Concili ecumenici nel V secolo che rafforzarono la venerazione di Maria, ereditando simbolicamente la funzione sacra di Artemide.
Ma non solo: Efeso fu anche un importante centro filosofico e medico, con una scuola influente in tutto l’Egeo.
Testimoni del tempo
Osservando i resti archeologici, riconosciamo quanto siano preziose le testimonianze lasciate dalle varie epoche.
Dal Tumulo di Cukurici alla collina di Ayasuluk, ogni sito contribuisce a narrare la lunga storia della città. Nonostante i danni e i restauri del passato, oggi gli interventi di conservazione utilizzano tecniche moderne e reversibili per mantenere l’autenticità dei luoghi.
La tutela di un patrimonio senza tempo
La protezione di Efeso è affidata alle autorità turche, in particolare al Consiglio Regionale per la Conservazione di Smirne, che ne garantisce la salvaguardia secondo la legge nazionale. Il piano di gestione, elaborato dal Comune di Selçuk, comprende strategie per la conservazione, la gestione del turismo, la prevenzione dei rischi e l’educazione del pubblico. Si prevede inoltre l’integrazione delle nuove scoperte archeologiche nella gestione futura del sito.
Un’eredità che ci accompagna ancora oggi
Concludiamo la nostra visita consapevoli che Efeso non è solo un sito archeologico: è un luogo vivo, che continua ad attrarre pellegrini, studiosi e viaggiatori. Dai culti della dea madre alle liturgie cristiane, dalle filosofie classiche alle sfide della conservazione moderna, Efeso ci accompagna in un percorso che unisce il passato al presente, facendoci sentire parte di una storia millenaria.