Il Castello di Cotone
Nel sud-ovest della Turchia, dalle sorgenti di una scogliera alta quasi 200 metri, sgorgano acque ricche di calcite che hanno modellato un paesaggio straordinario: foreste minerali, cascate pietrificate e terrazze naturali.
Questo spettacolo, noto come Pamukkale, “Castello di Cotone”, si trova nella provincia di Denizli e ha attratto visitatori fin dall’antichità. Già in epoca ellenistica, i re Attalidi di Pergamo fondarono qui la città termale di Hierapolis, costruita accanto a un antico luogo di culto. Oltre alle proprietà curative delle acque, le sorgenti erano utilizzate per il trattamento della lana.
Un ingegnoso sistema idraulico
Le acque termali di Pamukkale non solo hanno creato una meraviglia naturale, ma sono state incanalate in un complesso sistema idraulico, esteso per oltre 70 km fino a Alaşehir e lungo la valle del fiume Menderes.
Questo sistema, combinato con la città greco-romana di Hierapolis, ha generato un paesaggio culturale di grande valore storico e archeologico.
La città delle acque miracolose
Fondata alla fine del II secolo a.C. dalla dinastia attalide di Pergamo, Hierapolis nasce come una città termale costruita su un precedente luogo di culto. Il valore terapeutico delle sue acque venne subito sfruttato e con il passaggio sotto il controllo romano, nel 133 a. C., la città si sviluppò ulteriormente, raggiungendo il suo massimo splendore tra il II e il III secolo d.C. Dopo un violento terremoto nel 60 d.C., venne ricostruita, arricchendosi di imponenti edifici che ancora oggi possiamo ammirare. Mentre ci addentriamo nel sito, scopriamo le testimonianze dell’epoca greco-romana: le terme, il tempio di Apollo, l’arco monumentale e il ninfeo, oltre a una vasta necropoli che si estende per oltre due chilometri, rivelandoci le diverse pratiche funerarie di quel tempo. Tra queste rovine spicca il teatro, risalente al periodo dell’imperatore Settimio Severo, decorato con un fregio raffigurante una processione rituale e un sacrificio in onore di Artemide di Efeso.
Il volto cristiano di Hierapolis
Con l’affermarsi del cristianesimo, Hierapolis divenne un importante centro religioso.
Dopo che l’imperatore Costantino dichiarò il cristianesimo religione ufficiale e fondò Costantinopoli come nuova capitale nel 330 d.C., la città assunse il ruolo di sede vescovile. Qui, nel 5° secolo, venne costruito il Martyrium di San Filippo, il luogo di martirio dell’apostolo avvenuto nell’80 d.C. La sua struttura ottagonale è un capolavoro architettonico, con cappelle e sale che si sviluppano attorno al nucleo centrale.
L’ingegno umano incontra la natura
Non possiamo ignorare la straordinaria combinazione tra la natura e l’ingegno umano che caratterizza questo sito. Le sorgenti termali, oltre a plasmare il paesaggio, alimentavano un complesso sistema idraulico che si estendeva per oltre 70 km, portando acqua alle campagne circostanti. Questo connubio tra elementi naturali e sviluppo urbano rende Hierapolis-Pamukkale un esempio unico nel mondo antico.
Conservare un patrimonio inestimabile
Oggi, il sito è oggetto di un’attenta opera di conservazione. Per proteggere le fragili formazioni di travertino, dal 1980 Hierapolis-Pamukkale è riconosciuto come area archeologica e naturale protetta, mentre nel 1990 una zona più ampia è stata dichiarata “area speciale protetta”. Per la conservazione sono stati rimossi gli hotel, vietato il traffico privato e chiusa la strada sulle terrazze di travertino. L’accesso ai travertini è limitato per preservarne la struttura e il colore, ma sono state create aree dedicate alle immersioni nelle acque termali.
Gli scavi e i restauri, condotti in gran parte da una missione archeologica italiana dal 1957, continuano a rivelare nuovi dettagli sulla vita nell’antica Hierapolis.